Ai piedi del versante orientale del Supramonte, antichissimo plesso montuoso nel cuore della Sardegna, tra i territori di Orgosolo e Urzulei, nasce uno dei canyon più spettacolari e profondi d’Europa, un luogo di altissimo valore e dal prestigio mondiale, un’autentica opera d’arte della natura:
il Gorropu.
Partenza da S’Abba Arva (Sa Barva) nel territorio di Dorgali
- Località di partenza: S’Abba Arva (Sa Barva) nel territorio di Dorgali
- Parcheggio : al punto di partenza con punto ristoro, grande e a pagamento (5 Euro tutta la giornata)
- Lunghezza percorso: 14 km circa
- Tempo medio: 8 ore circa con pausa pranzo
- Dislivello: 200 metri
- Difficoltà: media
- Attrezzatura consigliata: scarpe da trekking, zaino capiente, crema solare, occhiali da sole, pranzo al sacco, almeno 2 litri di acqua a persona
- Percorso: lunghi tratti quasi totalmente pianeggianti intervallati da tratti accidentati con diversi saliscendi.
- Per nostra esperienza adatto ai bambini >6 anni, adatto a zaini trekking porta bimbo e non adatto ai passeggini.
Il Gorropu, imperdibile escursione anche con i bambini in Sardegna
Arrivati all’ampio parcheggio nel territorio di S’Abba Arva a circa 14 chilometri dal comune di Dorgali, abbiamo incontrato i nostri compagni di escursione e le guide che ci avrebbero guidato verso il il Gorropu.
Il gruppo era composto da circa 40 persone di cui la metà erano bambini, piccoli curiosi esploratori alla ricerca dei tesori della nostra Sardegna.
Dopo le splendide esperienze di Sa Stiddiosa e Su Stampu de su Turruno e la grotta di Is Janas , anche per questa escursione ci siamo affidati alle guide ambientali escursionistiche AIGAE di Caminos Sardinia Experience che ci hanno accompagnato tra le meraviglie del percorso, raccontandoci la storia e le caratteristiche del territorio, con un’occhio sempre attento alla nostra sicurezza.
Il sentiero verso il Gorropu
La nostra escursione è partita direttamente dal parcheggio di S’Abba Arva, e da quel momento è iniziato il tour delle meraviglie. Infatti da subito siamo rimasti incantati dall’imponenza del monte Oddeu che sovrasta con i suoi 1063 metri d’altezza la valle di Oddoene. Il sentiero intrapreso era un’antica via utilizzata dai carbonai e si snoda proprio all’interno della verdissima valle.
Per circa sette chilometri abbiamo costeggiato il Rio Flumineddu, il fiume che in milioni di anni ha scavato la roccia calcarea del Supramonte dando origine al fantastico canyon del Gorropu. Le acque del rio che scorrono tra le bianchissime rocce calcaree hanno contribuito insieme alla verdeggiante vegetazione di macchia mediterranea a creare una fantastica cornice alla nostra escursione.
Durante il percorso ci siamo rinfrescati nelle sorgenti delle limpide acque del rio, scoprendo grazie ai racconti e alle spiegazioni della guida Tito la flora presente nel territorio, composta da corbezzoli, lecci, fillirea, erica scoparia.
Abbiamo camminato per circa tre ore senza fare mai troppo fatica anche se a tratti il fondo era in pendenza e molto sconnesso, ma proprio in questi punti i bambini con il loro entusiasmo, grinta e abilità hanno dato filo da torcere a noi genitori e, una volta arrivati davanti alla maestosa punta Cucuttos e alla bocca del Canyon, ha avuto inizio la seconda parte della nostra avventura.
Gorropu
“Sono rimasta a lungo a guardare il cielo sprofondata nella Gola del Gorropu. La leggenda che racconta di pareti tanto alte da mostrare il cielo notturno anche durante il giorno è appunto solo leggenda, ma mi sono gustata la corsa delle nuvole che andavano da una parete all’altra del canyon mentre nel suo fondo non si muoveva una mosca: solo il cuore della Dea Madre pulsava”
Pagato il ticket d’ingresso di 5 euro e fatto indossare ai bambini il casco protettivo messo a disposizione dalle guide del posto, ci siamo addentrati all’interno della gola che si sviluppa per 1500 metri, circondata da pareti alte 450 metri che racchiudono lo stretto corridoio che in certi punti è largo solo 4-5 metri.
Abbiamo “scalato” grandi macigni bianchi, che con la loro mole ostacolano l’ingresso della gola e che solo la forza dell’acqua, come è accaduta nella recente alluvione del novembre 2013, riesce a spostare cambiando il tracciato e innalzando il letto del rio Flumineddu.
Queste sue forme dure rendono Gorropu una perla mondiale, un autentico capolavoro della natura e allo stesso tempo un prezioso scrigno di biodiversità.
Infatti, come raccontatoci dalla guida, qui si trova una delle piante più rare al mondo, l’Aquilegia nuragica o Aquilegia di Gorropu; questo endemismo è stato inserito dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, fra i primi 50 a rischio di estinzione nel Mediterraneo. Non si trova in nessuna altro luogo al mondo e cresce, solo con pochissimi esemplari, all’interno del canyon di Gorropu.
Inoltre, sempre la nostra preparatissima guida Tito, ha raccontato ai nostri curiosi bambini da quale fauna è abitata la gola; dal muflone alla martora, dal cinghiale al gatto selvatico, dalla volpe al ghiro. Ma in modo particolare ci ha segnalato la presenza della sempre più rara aquila reale che, tra le alte pareti, nidifica ancora con diversi esemplari.
Dopo circa 800 metri in cui abbiamo superato strettoie, ponticelli di legno e grandi pietre, lo stupore nel ritrovarci nel cuore di uno dei canyon più grandi e spettacolari d’Europa era evidente sui volti di tutti i nostri compagni di avventura.
Dopo aver ammirato in tutto il suo fascino e maestosità il canyon, abbiamo percorso a ritroso il sentiero che fin lì ci aveva condotto, e giusto al calar del sole siamo arrivati al punto di partenza del parcheggio di S’Abba Arva.
E’ stato difficile, è stato faticoso, molti di noi durante quei 14 chilometri erano pronti a gettare la spugna…
Alla fine nessuno si è arreso! Il richiamo del Canyon Gorropu è stato troppo forte e la soddisfazione immensa!
I bambini sono stati fantastici, coraggiosi e pazienti, e credo che questa avventura non se la dimenticheranno facilmente.
Le parole più belle? Quelle a fine serata del piccolo guerriero Enea: “E’ stato divertente!”
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